<<È una gioia immensa ritrovarsi insieme e vivere una nuova occasione di comunione fraterna>>, queste le parole della Presidente Zonale, Angela Alfano, ed il sentimento condiviso da tutti i presenti.
Durante la giornata padre Gregorio Battaglia O. Carm. ha condotto magistralmente la riflessione sul tema: “La nostra profezia nella società di oggi: la vita fraterna” ponendo domande che hanno portato ciascun partecipante ad interrogarsi profondamente su cosa significhi davvero essere Cristiano e Terziario Carmelitano nella società odierna spesso segnata da ritmi veloci che possono indurre alla solitudine e ad una scarsa attenzione verso gli altri.
Tutti si sono sentiti coinvolti nel dialogo partecipando attivamente ed aprendo il cuore ai fratelli. Si è vissuto insieme un intenso momento di Adorazione Eucaristica guidato dall’Assistente Zonale padre Franco Collodoro O. Carm. e dalle parole di santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.
Dopo aver pranzato insieme, occasione specialissima per ciascuno per conoscere meglio confratelli di provenienze diverse, guardarsi negli occhi, stringersi le mani ed intuire che proprio così, nella semplicità di piccoli gesti, si può imparare a costruire la fraternità ed essere profeti e testimoni credibili del Vangelo nella vita di tutti i giorni, si è ringraziato il Signore con la celebrazione della santa Messa ai piedi di Maria.
A Lei, Madre e Sorella, abbiamo affidato il nostro personale cammino e il nostro desiderio di crescere nell’Amore!
il tempo dell’Avvento è il tempo che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, per riconoscerlo nei fratelli, per imparare ad amare.
In questo tempo di Avvento, siamo chiamati ad allargare l’orizzonte del nostro cuore, a farci sorprendere dalla vita che si presenta ogni giorno con le sue novità. Per fare ciò occorre imparare a non dipendere dalle nostre sicurezze, dai nostri schemi consolidati, perché il Signore viene nell’ora in cui non immaginiamo. Viene per introdurci in una dimensione più bella e più grande.
L’Avvento ci indica che l’essenziale della vita è la relazione con il Dio-che-viene-a-visitarci e che dà, a ogni gesto e a ogni cosa, una luce diversa, uno spessore, un valore simbolico. Da questa prospettiva viene anche un invito alla sobrietà, a non essere dominati dalle cose di questo mondo, dalle realtà materiali, ma piuttosto a governarle. Se, al contrario, ci lasciamo condizionare e sopraffare da esse, non possiamo percepire che c’è qualcosa di molto importante: il nostro incontro finale con il Signore: e questo è l’importante. Quell’incontro. E le cose di ogni giorno devono avere questo orizzonte, devono essere indirizzate a quell’orizzonte. Quell’incontro con il Signore che viene per noi.
E in quell’incontro il Signore è capace di trasformare la nostra vita con la sua grazia, con la forza dello Spirito Santo, con la forza dell’amore. Lo Spirito Santo, infatti, effonde nei nostri cuori l’amore di Dio, fonte inesauribile di vita nuova e di libertà.
L’Avvento ci fa alzare lo sguardo verso il cielo, ma i piedi sono sempre in terra. L’Avvento è anche il tempo, come diceva don Tonino Bello, di “organizzare la speranza”, traducendola in scelte e gesti concreti di attenzione, giustizia, solidarietà e cura nella vita quotidiana.
E Papa Francesco invita tutti a ricordare che “la speranza cristiana ha bisogno di noi e del nostro impegno, di una fede operosa nella carità, di cristiani che non si girano dall’altra parte. E non dobbiamo guardare solo ai grandi problemi della povertà mondiale, ma al poco che tutti possiamo fare ogni giorno: con i nostri stili di vita, con l’attenzione e la cura per l’ambiente in cui viviamo, con la condivisione dei nostri beni con chi è più povero. Potrà sembrarci poca cosa, ma il nostro poco sarà come le prime foglie che spuntano sull’albero di fico: un anticipo dell’estate ormai vicina” (dall’Omelia di domenica 17 novembre 2024).
La Madonna ci aiuti a non considerarci proprietari della nostra vita e dei nostri beni, a non fare resistenza quando il Signore viene per cambiarla, ma ad essere pronti a lasciarci visitare da Lui, ospite atteso e gradito anche se sconvolge i nostri piani.
A tutti auguro un Buon Avvento!
priore provinciale
il Natale del Signore è ormai vicino e con esso l’inizio di questo Giubileo della speranza che ci viene offerto come dono di grazia. Ancora una volta siamo invitati a sostare presso la grotta di Betlemme e contemplare la grandezza d’amore di Dio che si fa bambino. L’Infinito ed Eterno si fa piccolo, l’Onnipotente Creatore che si fa fragile ed indifeso e tutto questo per salvarci. La salvezza passa attraverso la docile mitezza della debolezza.
È con questa immagine di umiltà e povertà che vi porgiamo i nostri auguri un po’ rattristati dal sapere di situazioni di conflitto che a volte persistono in alcuni nostri sodalizi. Non sempre i nostri gruppi riescono ad essere spazi di comunione e di condivisione sincera del bene e della verità. Tensioni, conflitti, maldicenze, immaturità caratteriali a volte rendono pesante la vita di alcune nostre fraternite.
Il Natale ci riconsegna il volto del Dio che seguiamo e l’essenza della nostra scelta di vita: essere immagine e somiglianza di un Dio che non domina e non impone, ma un Dio che serve, un Dio che non salva con la prepotenza ma facendosi piccolo e fragile come un neonato.
Possa davvero questo Natale essere un tempo di conversione del cuore e di ritorno al vero Dio, un tempo di grazia ove il superbo che a volte ci domina interiormente, viene rovesciato per lasciare spazio agli stessi atteggiamenti che il mistero dell’Incarnazione ci indica ossia la capacità di rinunciare, di perdere, anche di tacere perché sia l’amore a vincere su tutto.
Questo Natale ci offre anche il dono della Porta Santa che si apre, simbolo del cuore di Dio Padre ricco di misericordia che si spalanca per offrire la compassione del suo amore. Come laici carmelitani, cristiani appassionati, vivrete sicuramente a Roma o a livello locale l’esperienza dell’Indulgenza e quindi della sincera richiesta di perdono. Vi esortiamo a far di tutto perché questo prezioso anno giubilare venga colto come opportunità di guarigione interiore e di cresciuta gioiosa nella fede.
Che sia questo Natale un evento di pace del cuore e di pacificazione e possa il nuovo anno essere un ulteriore tempo donatoci da Dio per crescere come esseri umani migliori. Un caro abbraccio a voi tutti ed alle vostre famiglie. Auguri di cuore!
Assistente Provinciale Presidente Provinciale Vicepresidente Provinciale Segretario Provinciale
Da questa Redazione, che periodicamente arriva nelle vostre case, vi giunga un caro augurio per queste feste, lasciando che Gesù nasca nella nostra vita e non solo il 25 dicembre; lasciando che ci spinga oltre perché anche in noi e attraverso noi si manifesti la sua Grazia. Santo Natale e felice Anno nuovo a tutti voi!