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06/2019
PASQUA 2019. GLI AUGURI PASQUALI A TUTTI I T.O.C. DELLA PROVINCIA
ITALIANA
«Carissime
sorelle e carissimi fratelli del Terz’Ordine Carmelitano, è nostro vivo
desiderio augurarvi una Santa Pasqua, che per noi cristiani è uno dei momenti
più considerevoli, poiché indica il passaggio dalla morte alla vita per Gesù
Cristo e il passaggio a vita nuova per i cristiani, liberati dal peccato
attraverso il sacrificio sulla croce e chiamati a risorgere con Gesù…».
SCHEDA VERSO LA SANTA MONTAGNA
Già pervenuta nelle varie zone, nel mese di aprile, un nuovo
personaggio ci accompagna nella preghiera e nella riflessione, per scoprire
“occhi e cuore giovani alla sequela di Cristo”: Paolo.
Saulo nacque a Tarso (verso il 10 d.C.), una cittadina
nell'attuale Turchia. Era della tribù di Beniamino e fariseo zelante. Cittadino
romano, fabbricatore di tende e cresciuto a Gerusalemme sotto la guida di
Gamaliele. Un credente in Dio ma a modo suo, finché non si è incontrato con
Cristo Gesù scoprendo di avere occhi e cuore nuovo per testimoniare Cristo.
Durante il suo primo viaggio missionario assunse un nome più
latino: Paolo. Per Paolo il Vangelo non era uno scritto, ma una persona viva:
Gesù di Nazareth, il quale gli starà sempre davanti agli occhi e al cuore.
La Regola Carmelitana ce lo propone come modello da seguire
nell’oggi storico, come “propositum vitae” da poter realizzare ognuno nella
propria Fraternita guardando sempre al futuro.
MAGISTERO.
L’ESORTAZIONE POST SINODALE, CHRISTUS VIVIT
«Cristo
vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo.
Tutto ciò che Lui tocca diventa giovane, diventa nuovo, si riempie di vita. Perciò,
le prime parole che voglio rivolgere a ciascun giovane cristiano sono: Lui vive
e ti vuole vivo!» (1). Così inizia papa Francesco l’esortazione apostolica
indirizzata “ai giovani e a tutto il popolo di Dio”.
Tra
le righe dell’esortazione, il Pontefice fa una lettura di una Chiesa giovane,
perché Cristo è giovane e chiede «al Signore che liberi la Chiesa da coloro che
vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile.
Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: credere che è giovane
perché cede a tutto ciò che il mondo le offre, credere che si rinnova perché
nasconde il suo messaggio e si mimetizza con gli altri. No. È giovane quando è
sé stessa, quando riceve la forza sempre nuova della Parola di Dio,
dell’Eucaristia, della presenza di Cristo e della forza del suo Spirito ogni
giorno» (35).
Nella
“Christus vivit”, viene proposto un modo diverso di vivere non solo la rete, ma
tutti i linguaggi della vita. Anche quello del silenzio, della contemplazione.
L’arte, la musica, lo sport. La carità, l’impegno sociale, la politica.
Rovesciando la prospettiva e riconnettendo reale e virtuale.