GIUGNO. IL MESE DEL CUORE
DI GESÙ
Trascorso il mese di maggio consacrato a Maria, l’imitazione di Lei
continui ad essere il nostro impegno.
Il Mistero della Chiesa, messo in nuova luce dal Concilio Vaticano II,
non può essere compreso, se non dirigiamo la nostra attenzione a quell’eterno
amore del Verbo Incarnato, di cui è splendido simbolo il suo Cuore trafitto. La
Chiesa infatti è uscita dal Cuore del Redentore e da lì essa riceve alimento.
È dunque una spiritualità, che riassume il mistero della Chiesa, nata
dal Cuore del Figlio di Dio, e il mistero essenziale del Cristo, cioè il
mistero pasquale; è insomma la professione pratica di tutto il cristianesimo,
giacché, in sostanza la devozione al Cuore di Gesù non è che il culto
dell’amore che Dio ha per noi in Cristo ed è insieme la pratica del nostro
amore verso Dio e verso gli uomini.
Molti di noi hanno un computer perché piace navigare in internet.
Qualcuno usa un buon smartphone o un iphone per farlo oppure un tablet. A molti
piace avere una rete sociale come Facebook. Purtroppo appare una moda averlo,
quasi come la chat di whatsapp un'applicazione di messaggistica istantanea appartenente
al gruppo Facebook Inc.
Fare uso dei social è una cosa buona se si usano con scienza e
coscienza. In questi ultimi mesi, molti dei nostri terziari sono stati
richiamati all’uso sano di Facebook e non come un luogo di pettegolezzo dove il
diavolo opera nella falsità e nella divisione.
La giornata sulle comunicazioni sociali che abbiamo celebrato il 2
giugno, ci ha portato a investire sulle relazioni. Il Papa ci ha guidato con un
suo messaggio attraverso questo slogan: «“Siamo membra gli uni degli altri” (Ef
4,25). Dalle social network communities alla comunità umana», uno slogan che ci
permette di scoprire il lato positivo dei social. Infatti, “la comunità come
rete solidale richiede l’ascolto reciproco e il dialogo, basato sull’uso
responsabile del linguaggio”.
Certamente i social non sono in automatico delle comunità, in
particolare quando deturpano, sfregiano la comunità; quando l’identità si fonda
sulla contrapposizione nei confronti dell’altro, su ciò che divide, anziché su
ciò che unisce; quando incoraggia l’autoisolamento, l’individualismo sfrenato,
fomentando spirali di odio o alimentando identità disumane fino ad arrivare al
cyberbullismo etc.
Urge l’urgenza di recuperare quella responsabilità verso gli altri
anche quando siamo in rete online! Il messaggio per la Giornata delle
Comunicazioni Sociali 2019, ci chiede di rafforzare i nostri legami, passando
da relazioni che si possono cancellare con un clic alla bellezza di costruire
comunità di vita vere, nella continua imitazione di Dio: comunità perfetta di
amore.
Licata,
Ricorrenza della sepoltura di S. Angelo martire carmelitano
Il 5 maggio scorso, presso il Santuario Diocesano di Sant’Angelo di
Licata, durante la concelebrazione eucaristica della solennità del patrono
della città, Sant’Angelo martire carmelitano, il M.R.P. Roberto Toni O. carm, Priore
Provinciale della Provincia Italiana, unitamente, al M.R.P. Joseph Saliba
O.car., Priore Provinciale della Provincia di Malta, a Don Gerlando Montana Lampo, Vicario Foraneo
di Licata in qualità di rappresentante del Vescovo della Diocesi di
Agrigento S.E. Card. Francesco Montenegro, e tutto il Clero
concelebrante, hanno dato avvio all’anno di preparazione dell’VIII centenario
del martirio del Santo Patrono di Licata.
Durante la cerimonia, la Dott.ssa Giovanna Brizi, Postulatrice
Generale dell’Ordine Carmelitano e, l’Ing. Giacomo Vedda, ideatore del logo da
utilizzare per l’VIII centenario del martirio del santo, hanno consegnato, come
gesto simbolico, due arazzi da esporre ad indicazione del Giubileo Carmelitano,
uno destinato al Sindaco ed al parroco della Chiesa parrocchiale di Sant’Angelo
Muxaro, l’altro, al Sindaco e al Rettore
del Santuario di Sant’Angelo di Licata. Gesto simbolico ma denso di significato
per l’Ordine Carmelitano che si appresta a festeggiare la figura di uno dei
Padri del Carmelo, e nello stesso tempo a riscoprire le proprie origini in
virtù del prossimo Giubileo Carmelitano.
All’avvenimento, oltre ad essere presenti le massime autorità civili e
militari della città di Licata e di Sant’Angelo Muxaro, erano presenti, su
invito del Terz’Ordine Carmelitano locale anche le delegazioni delle
Confraternite religiose cittadine, nonché le associazioni culturali devote al
santo patrono e protagoniste della processione dello stesso per le vie della
città.
Significativo e denso di spirito fraterno è stato il momento di
aggregazione con il quale l’Ordine Carmelitano rappresentato dai Priori
Provinciali di Italia e Malta, unitamente al Terz’Ordine Carmelitano di Licata,
hanno potuto condividere, momenti di preghiera e unità spirituale, attraverso
la celebrazione dei “Vespri solenni” del quattro maggio, la solennità del
cinque culminata con la processione dell’Urna per le vie cittadine accompagnata
dai Frati, dal Clero, dalla Postulatrice dell’Ordine, dal Terz’Ordine
Carmelitano e dalle autorità civili e militari, ed inoltre il momento
conclusivo dei festeggiamenti religiosi del sei, con il Te Deum di
ringraziamento e la riposizione del Santo nella propria Cappella.
A conclusione della festività religiosa e civile ci si proietta
adesso, al prossimo Giubileo Carmelitano indetto da S.E. Card. Francesco
Montenegro, arcivescovo di Agrigento per l’anno 2020 – 2021, che vede come
protagonisti principali, i carmelitani di tutto il mondo ricongiungersi,
insieme a tutti i fedeli e i devoti del Carmelo, alla figura di uno dei primi martiri
dell’Ordine Carmelitano, con la speranza che non sia un punto di arrivo ma un
punto di partenza per quanti vogliano riscoprire la virtù principale
dell’Ordine, quale, il vivere in “Ossequio a Gesù Cristo”.
Giuseppe Caci
S. FELICE DEL BENACO, 25/26
MAGGIO, RITIRO SPIRITUALE FRATERNITE
ZONA NORD
Nell’amena e suggestiva cornice del Lago di Garda – sulla sponda
bresciana del Benaco – e più precisamente a S. Felice, sorge uno dei più bei
santuari carmelitani d’Italia.
Nei suoi pressi una Casa di accoglienza ha offerto ai terziari,
provenienti da alcuni sodalizi dell’ E/R, l’ospitalità per una due giorni di
ritiro spirituale, vissuto all’insegna della comunione fraterna e del desiderio
di accrescere la propria formazione interiore.
Guidati dall’Assistente zonale, Padre Alberto de’ Giuli, dalla
Vicepresidente provinciale, Anna Cappi, e dalla Moderatrice zonale, Sara
Fiorenza, dopo essere partiti tutti
assieme da Bologna, i terziari hanno potuto godere dei gradevoli e luminosi
ambienti che si affacciano sia sugli antichi chiostri e sulle logge affrescate,
che sulle verdi sponde - digradanti verso il lago – gustando il silenzio e il
raccoglimento di un luogo davvero unico.
Il programma concordato prevedeva sia momenti di preghiera comune
(recita del S. Rosario) che liturgica, attraverso la partecipazione alle Sante
Messe che si celebrano nell’antico Santuario del XV secolo, sia momenti di
riflessione personale e meditazione guidata.
Due i temi principali attorno a cui si è incentrata la catechesi dell’
Assistente: la spiritualità di S. Maria Maddalena de’ Pazzi, di cui proprio il
25 maggio la Chiesa celebra la memoria, e – come proposto dalla scheda del mese
– la figura della Vergine Maria, quale giovane donna attenta all’ascolto di Dio
e della sua parola.
Nel corso dei momenti formativi i presenti hanno avuto modo di
confrontarsi fra loro e con Padre Alberto, per cogliere a pieno quanto veniva
proposto. E se da un lato è emersa ancora una volta la grandezza e la
profondità spirituale di una delle più celebri figure del Carmelo, a cui ( vale
la pena di sottolinearlo) è intitolata la zona del Centro-Nord, d’altro canto
l’approfondimento di una delle più note pagine del Vangelo di Luca (Lc 1,26-38)
permetteva di cogliere la bellezza e l’integrità spirituale della giovane
Maria, la piena di Grazia (Miriam = “amata da Dio”), capace di accogliere con
quel suo “sì”, pronunciato con umiltà e fede esemplari, il nuovo, straordinario
e inaudito, progetto di vita, che Dio le stava affidando.
Nel tardo pomeriggio di domenica, tutti i terziari, rinfrancati da
questi momenti di spiritualità condivisa, sono rientrati nelle proprie
rispettive città, grati al Signore e alla B.V. del Carmine, portando con sé non
solo il ricordo dei bei momenti trascorsi assieme, ma anche l’affetto dei
confratelli e delle consorelle di S. Felice con cui avevano avuto la
possibilità di vivere questi momenti di crescita interiore, uniti dal comune
carisma carmelitano.
SCHEDA VERSO LA SANTA
MONTAGNA: IL DISCEPOLO CHE GESÙ AMAVA
In questo mese di giugno ci soffermiamo sul “discepolo amato” da Gesù.
Non voglio subito identificarlo, perché credo che l’identificazione non spetta
all’esegeta, al biblista ma al cuore del discepolo.
Sì, ognuno può essere il
discepolo amato da Gesù. Dipende solo dal tipo di relazione, da come poggio il
mio cuore sul Suo Cuore.
Allora buona meditazione e buon cammino…
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