ROMA-SAN MARTINO.
PROFESSIONE TEMPORANEA
Il 24 aprile scorso la Fraternita di san Martino ai Monti di Roma è
stata allietata dalla professione temporanea della signora Carmelina Ciaccio.
Ha presieduto l'Eucarestia, durante la quale la consorella ha chiesto di poter
assumere pubblicamente l'impegno di vivere e testimoniare il Vangelo nella
Fraternita, secondo la Regola, l'assistente locale padre Carlo Cicconetti.
Alla cerimonia ha fatto seguito un felice momento di agape fraterna.
Alla consorella Carmelina e a tutta la Fraternita auguriamo una buona
prosecuzione di cammino sotto il manto della nostra sorella e madre Maria del
Carmelo.
Luciana Levato
INCONTRO DEI
PRESIDENTI DEL TOC DELLA SICILIA
Dal 25 al 26 Maggio si è tenuto un incontro, programmato da tempo, per
tutti i presidenti del TOC della Sicilia. Ci ha accolto la comunità dei frati
carmelitani di Barcellona Pozzo di Gotto.
Si è voluta fare questa prima esperienza per conoscere le realtà dei
vari sodalizi, condividere idee, esperienze, difficoltà e cercare nuove vie,
nuove strategie per migliorarci.
Non possiamo disconoscere che le nostre comunità, per evitare di
assopirsi nello spirito del Carmelo, hanno sempre bisogno di nuova linfa che le
rigeneri e dia loro nuovo slancio.
La risposta ad aderire a questa nuova iniziativa è stata scarsa, quasi
deludente; pochi hanno risposto a questa chiamata, e tra i presenti c’era anche
il Presidente Provinciale del TOC Michele Bonanno, e per tutti è stata
un’esperienza molto positiva. In questi pochi giorni abbiamo fatto un “bagno”
di spiritualità carmelitana, sperimentando il senso dell’accoglienza e della
fraternità.
Nel pomeriggio di sabato p. Aurelio Antista ci ha donato la sua
meditazione sulle “Beatitudini” facendo riferimento all’esortazione Apostolica
“Gaudete et exultate” di papa Francesco, evidenziando come tutti i suoi
documenti hanno una nota comune che è la “gioia” e che dovrà essere anche di
ogni cristiano. Ha sottolineato, ancora, come le “Beatitudini” non sono
un’ideologia, non sono un’utopia o una dottrina spirituale. Gesù le ha dette
per rivelare la sua esperienza umana sulla quale ha trovato la felicità. Lui le
ha vissute per primo e ha trovato in esse “gioia e pienezza di senso” per la
sua vita. Le propone a noi come stile di
vita e a tutti i suoi discepoli.
Dopo le sagge parole di p. Aurelio, ci siamo riuniti per riflettere
sulla Parola ascoltata e condividere le risonanze che ha suscitato nella mente
e nel cuore. Abbiamo assunto, in questi pochi giorni di permanenza, lo stile di
vita dei frati, ritmato dal silenzio, dalla preghiera, dalla gestione dei vari
servizi e dalla condivisione dei pasti nella gioia.
La domenica, dopo la celebrazione dell’Eucarestia, i presidenti si
sono riuniti per un dialogo fraterno. In quel contesto sono state proposte
delle linee-guida per poter fare un cammino insieme. Diversi gli interventi
anche sulla celebrazione degli 800 anni del martirio di sant’Angelo di Licata.
Quest’ultimo sia l’occasione per riscoprire le radici del nostro Ordine. Per la
programmazione dettagliata del
nuovo anno, rivedremo insieme tutto quanto, al Congresso che si terrà
nel mese di Settembre a Pergusa.
Nella preghiera abbiamo ricordato gli assenti che non hanno potuto
godere di questa esperienza che speriamo poter ripetere. Ci siamo lasciati col
cuore pieno di gioia e anche con un po’ di commozione, ringraziando il Signore
e la nostra Vergine Maria che ci hanno guidato in questi giorni.
RICORDIAMO NELLA
PREGHIERA I NOSTRI DEFUNTI
Da Vetralla: Il
terziario della nostra Fraternita, Aldo Fiordalisi, è tornato alla Casa del
Padre. In tutti noi, che abbiamo pregato e trepidato per lui nei giorni di
sofferenza, ha lasciato un grande vuoto, ma anche un' autentica testimonianza
di fede vissuta nella famiglia, nella Parrocchia, nella Chiesa.
Riposi in pace!
Loredana Cecchini
Da Roma:
Ricordiamo il p.Bruno Secondin. In questi giorni in tanti abbiamo pregato per
lui riconoscendo la grave perdita per la Chiesa e per l’Ordine Carmelitano.
Lo ricordiamo qui come il servo buono e fedele, amante della Parola e
del Carmelo. Il Signore gli dia la giusta ricompensa. Riposi in pace!
CONOSCIAMO I NOSTRI
SANTI:
BEATO ILARIONE JANUSZEWSKI, SACERDOTE E MARTIRE
BEATO ILARIONE JANUSZEWSKI, SACERDOTE E MARTIRE
P. Ilarione Januszewski nacque l'11 giungo 1907 a Krajenki (Polonia) e
fu dato il nome di Pawel. Fu educato cristianamente dai suoi genitori Martin e
Marianne. Dopo aver frequentato il collegio di Greblin (dove la sua famiglia
risiedeva dal 1915), continuò i suoi studi nell'Istituto di Suchary che
abbandonò più tardi per problemi economici familiari. Nel frattempo la sua
famiglia si trasferì a Cracovia, dove conseguì altri studi e nel 1927 entrò
nell'Ordine Carmelitano. Dopo aver compiuto il noviziato a Leopoli, il 30
dicembre 1928, emise la professione semplice. Alla fine degli studi filosofici
a Cracovia, fu inviato al Collegio Internazionale Sant'Alberto a Roma. Fu
ordinato sacerdote il 15 luglio 1934. Avendo ottenuto il lettorato in teologia
e il premio destinato agli studenti più bravi dell'Accademia Romana di S.
Tommaso, nel 1935 ritornò in Polonia nel convento di Cracovia.
Appena ritornato in Polonia venne nominato professore di Teologia
Dogmatica e della Storia della Chiesa nell'istituto della Provincia Polacca a
Cracovia. Il 1 novembre 1939, P. Eliseo Sánchez-Paredes, Provinciale, lo nominò
priore della comunità. A quel tempo, da poche settimane, la Polonia era
occupata dai tedeschi. Un anno dopo, gli invasori decretarono l'arresto di
numerosi religiosi e sacerdoti. Il 18 settembre 1940, dal Carmelo di Cracovia,
furono deportati dalla gestapo quattro frati. Nel mese di dicembre, all'arresto
di altri frati, P. Ilarione decise di consegnarsi in cambio di un frate più
anziano e malato. Da quel giorno incominciò il suo calvario. Venne inviato
nella prigione di Montelupi (Cracovia), nel campo di concentramento di
Sachsenchausen e nell'aprile 1941 nel campo di concentramento di Dachau. Là fu
un esempio di vita di preghiera, incoraggiando gli altri e suscitando fiducia
in un domani migliore. Insieme agli altri Carmelitani, fra i quali il beato
Tito Brandsma, si radunava spesso per la preghiera. Nel frattempo, nel campo di
concentramento, nella baracca 25, dilagava il tifo. Per assistere i malati si presentarono
alle autorità del campo 32 sacerdoti. Un paio di giorni dopo si associò
spontaneamente il P. Ilarione Januszewski. Il suo apostolato durò 21 giorni,
perché infettato dal tifo, morì il 25 marzo 1945, pochi giorni prima dalla
liberazione del campo di concentramento. Il suo corpo fu bruciato nel
crematorio campestre di Dachau.
P. Ilarione Januszewski è stato beatificato da Giovanni Paolo II il 13
giugno 1999, durante il suo viaggio apostolico a Varsavia (Polonia). In questa
occasione il Papa ha beatificato 108 martiri polacchi della seconda guerra
mondiale, vittime della persecuzione nazista.
Anthony Cilia, www.ocarm.org
PREGHIERA (dalla
liturgia del 12 giugno)
O Dio, onnipotente ed eterno, che al tuo beato martire Ilario hai dato
la forza di sostenere fino all’ultimo la pacifica battaglia della fede, concedi
anche a noi di affrontare, per tuo amore, ogni avversità, e di camminare con
entusiasmo incontro a te, che sei la vera vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.
CAPPELLANIA
OSPEDALIERA “S.PERTINI”
In allegato, “Il Quadrifoglio”, notiziario della Cappellania
Ospedaliera del Pertini di Roma. Per chi fosse interessato, prenda visione e se
si trova nelle vicinanze può prendere parte alle varie iniziative.
per aprire e scaricare "Il quadrifoglio", cliccare sul pulsante sottostante
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